PROJECT UNDER CONSTRUCTION:

 

ASTROGRAFO 300  f/3,8

L’idea di uno strumento molto luminoso, con un grande campo corretto e con un discreto diametro mi ha sempre affascinato. Anche le condizioni medie di seeing non eccezionali e la difficoltà intrinseca nel realizzare buone riprese con focali lunghe (oltre i 2000 mm) mi hanno orientato verso uno strumento con una focale dell’ordine dei 1200 mm (1140 mm per l’esattezza) ed un diametro pari a 300 mm.

L’OTTICA: Il fornitore ritenuto idoneo è Orion Optics uk, sia per motivi di prezzo che di qualità. Il modello scelto è un Professional Grade con trattamento Hilux, 300 mm, f/4. E’ uno specchio in Suprax (spessore 42 mm) e il test interferometrico dimostra la qualità della lavorazione con uno Strehl Ratio di 0,985, un errore rms pari a 1/50 lambda, un PV pari a 1/6,33 di lambda, ma se si esclude le limitatissime aree rosse si ha un PV pari a circa 1/12 di lambda.


Anche il secondario è Orion Optics; è un 110 mm in Pirex da 15 mm di spessore, Hilux coating.

IL CORRETTORE: Il miglior correttore per un parabolico “spinto” è senz’altro un correttore Wynne. Il primo a cimentarsi nella sua realizzazione e commercializzazione nel campo amatoriale è Phillip Keller. Io ha acquistato un correttore Wynne da 3” dall’attuale distributore Astro Systeme Austria. E’ un correttore un po’ ingombrante e pesante, ma se si vuole un esteso campo corretto e una vignettatura limitata non ci sono altre soluzioni. Tale correttore produce anche un amplificazione negativa pari a 0,95 X, che porta la focale da 1200 mm a 1140 mm, l’f/4 diventa quindi f/3,8.

IL FUOCHEGGIATORE: E’ un NGF XTn della JMI un buon Crayford da 3”. Dovrebbe essere successivamente motorizzato. La casa dichiara di poter sopportare un carico assiale di circa 8 Kg.

IL TUBO: E’ in fase di realizzazione un tubo in sandwich di carbonio da 352 mm di diametro interno.

La lunghezza prevista è pari a 1120 mm. Lo spessore del core (un 90 kg/mc) è di 10 mm e le pelli sono spesse 0,8mm. Il peso è pari a circa 5 kg.

In foto il tubo grezzo dopo la laminazione strutturale.

Nel video sopra e nella foto a lato la piastra in carbonio che supporterà il focheggiatore. E’ fondamentale avere estrema rigidezza in tale zona per evitare anche minime deformazioni elastiche poco tollerate da un sistema ottico del genere. Il SUONO DEL CARBONIO dà un’idea della rigidezza di questa parte.

LE CELLE: Per il primario è prevista una cella Orion Optics (per il momento). Per il secondario  è in progettazione un nuovo supporto con parti in carbonio.

L’astrografo terminato è stato montato sulla montatura Astro-Physics AP1200 GTO

IL TUBO IN SANDWICH DI FIBRA DI CARBONIO E’ FINITO

Il progetto del secondario

Le prove di assemblaggio

Il montaggio finale

La collimazione

Particolari del tubo in carbonio

FIRST LIGHTS:

The Project